pensieri.parole.fantasia: la cacciatrice immortale....mini storia parte 1

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venerdì 18 gennaio 2013

la cacciatrice immortale....mini storia parte 1

Me ne stavo li, penzoloni sul cornicione di un alto palazzo, in attesa che la mia natura umana riuscisse ad emergere dall'inquietante creatura che ero diventata e decidessi di farla finita una volta per tutte. Fissavo le mie mani sporche del sangue più vivo, assaporavo il profumo che emanava inondando ogni cellula del mio corpo e mi maledicevo delle sensazioni di eccitazione e frenesia che quel liquido suscitava in me. Mi chiamo Sasha Mardoc, ma ero conosciuta con il nome con il quale il mio demone si faceva chiamare; Fenicia. e questa è la mia storia.



Era un sabato sera come le altri, io e la mia migliore Jasmine ci dirigevamo in discoteca. Mentre uscivo mio nonno mi afferrò per il giubbotto di pelle blu scuro. << Non ti conviene uscire di notte, perché non restate a casa? >>. Mio nonno aveva sempre avuto qualche rotella fuori posto, aveva paura del buio più di ogni altra cosa, e nelle notti di luna piena si barricava in camera sprangandola con i mobili e tutto ciò che trovava. << nonno, stiamo andando solo a ballare, non partiamo per la guerra!, l'uomo nero lo faremo girare al largo ok >>. Sicuramente qualche cosa da giovane lo aveva traumatizzato, era per quello che svalvolava ed è venuto a vivere a casa nostra,  ma la storia degli uomini della notte non mi spaventava più da anni. << tuo nonno è tutto matto >>, disse Jasmine mentre mi sistemava sulla nera chioma un cerchietto blu. << dimmi qualche cosa che non so >>, le risposi mettendo in moto la macchina e dirigendoci al Metrò; la discoteca più esclusiva della città. Arrivate al parcheggio Jasmine si mise un rossetto rosso fuoco e un profumo buonissimo al muschio. Agitò la chioma morbida come il cioccolato, e mi aspettò fuori. Infilai i tacchi, sistemai il vestito nero e scesi prendendola sotto braccio. Entrammo con molta facilità; gli uomini sono tutti uguali, bastano due lunghe gambe e uno sbatter di ciglia che cadono tutti come pere mature. La musica era assordante, Jasmine mi ronzava attorno come un ape. La serata prometteva davvero bene. Le luci creavano un atmosfera misteriosa, resa ancora meglio dal fumo che inondava le migliaia di persone che ballavano. << io prendo un posto, tu prendi da bere! >>. Le urlai all'orecchio. Lei annui e le nostre strade si divisero. Arrancando e ballando a tempo di musica riuscii a trovare un posto al piano di sopra, da li si vedeva tutto quanto era davvero molto bello. Per fortuna Jasmine si accorse di me dal piano di sotto e mi raggiunse. << mio dio quanta gente che c'è questa sera, e quanti bei ragazzi! ci divertiremo molto credo ahahahahaha >>. Jasmine era sempre cosi esuberante, e espansiva da farmi arrossire. Dopo aver bevuto un po' del nostro drink scendemmo al piano di sotto per iniziare a divertirci davvero. La musica rimbombava nelle orecchie, la gente era talmente tanta che mi ritrovavo a ballare ogni minuto con una persona diversa, poi un profumo freddo e ipnotico mi inondò la testa e un secondo dopo una fitta dietro il collo mi fece sobbalzare. Recuperai Jasmine e mi infilai nel bagno. << ho qualche cosa che non va! >>. Dissi. << avrai bevuto troppo! stai tranquilla, ora passa >>. Pensai che avesse ragione e quando mi fui rinfrescata il viso tornai in sala. Tornammo alla nostra postazione, e mi sentivo in perfetta forma, e continuai a bere. << forse era un calo di zuccheri! >>, continuò la mia amica baciandomi sulla guancia. Sorrisi e mentre posavo il bicchiere sul tavolo il mio sguardo si fermò sul privé davanti al nostro, dall'altra parte della sala da ballo. Due ragazzi bellissimi, bellissimi quasi da far paura. La folata di gelo mi avvolse, come quella prima di avvertire la fitta dietro la testa.Ma poi cambiò, un odore caldo, speziato, ma che mi teneva li incatenata cime in un incantesimo. Due volti cosi diversi, eppure uniti da un alone di terrore che mi facevano palpitare. Gli occhi di uno di loro mi fisso ardentemente mentre beveva sereno. Il suo sguardo mi bruciava la pelle, erano di un azzurro che riuscivo a vedere anche nella sala buia, e capelli d'oro come il grano facevano da cornice di quella visione. L'altro sorrideva, mentre passandosi una mano sulle labbra chiuse gli occhi velati di un rosso rubino, quasi fosse sangue. << guarda, Vedi qualche cosa di strano in quei due? >>. domandai alla mia amica. << o mio dio, sono bellissimi, porca miseria, devo assolutamente conoscerli! >>. La fitta dietro il collo si fece intensa. << sicuro che tu non noti niente di strano! >>. incalzai. << Si, che sono i più bei ragazzi che ho mai visto!ma che hai! >>. disse rimettendosi apposto il vestito. Mi domandavo stupita come non vedesse i loro occhi brillare nel buio, o forse era solo l'effetto delle luci. Tornammo giù per ballare, e quando mi voltai il ragazzo moro dai capelli corti e lo sguardo rosso rubino era attaccato a me. Mi prese per i fianchi, il suo tocco era bollente, come se stesse per prendere fuoco. l'effetto era lo stesso di quando sentii la fitta eppure emanava un calore totalmente diverso. Volevo allontanarmi, eppure non ce la facevo, ero incatenata nel suo abbraccio. << ciao! >>. La sua voce era vellutata e affilata. << questa notte tu e la tua amichetta sarete nostre ospiti, niente in contrario vero >>. Erano bellissimi, eppure non volevo accettare, avevo quasi paura da tanta bellezza, ma sia io che Jasmine ci arrendemmo, come se non avessimo avuto altra scelta. 

1 commento:

  1. ringrazio i google+......fanno sempre piacere ;-)a presto per il continuo della cacciatrice immortale

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