pensieri.parole.fantasia: mini storia" destino (la rinascita) " .......parte3

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domenica 9 settembre 2012

mini storia" destino (la rinascita) " .......parte3



Non appena fui sola entrai nella mia stanza e mi feci una doccia al volo...dovevo cambiarmi, ero ancora un po' infreddolita. Lasciai i capelli umidi sciolti sulle spalle e il profumo di lavanda invase la stanza. Ci misi pochissimo per fare tutto, avevo cose più importanti a cui pensare. Presi degli asciugamani bagnati e delle garze, dovevo medicare le ferite sul suo petto. Mi accucciai davanti al divano. Spostai delicatamente i mori ricci dalla fronte e cominciai a togliere il sangue dal suo viso. Non so perché ma mi tornò in mente guardando il suo viso quasi fosse un angelo, il giorno in cui io e mio fratello fummo investiti da un pirata della strada, la macchina ci prese in pieno e purtroppo mio fratello perse la vita in quella strada fredda e nera, nera come la morte. I miei occhi si inondarono di lacrime, avevo completamente rimosso l'accaduto, non riuscivo a capire come riuscii a salvarmi, qualcuno gridava al miracolo, ma che miracolo era sopravvivere alla morte del proprio fratello guardandolo negli occhi. non mi ero mai perdonata il fatto che io ero li viva e respirante mentre Andrew non era più con me. I miei pensieri offuscarono la mia mente tanto che le mie mani si muovevano senza che il cervello le pilotasse. Rientrai in me quando tutto il sangue ormai non c'era più,le ferite sul petto erano state medicate, sembrava come se un artiglio lo avesse squarciato, e rimasi ancora più scioccata della bellezza di quello straniero, di quelle labbra cosi rosse come rubini, di quegli occhi a mandorla, di quel cuore talmente forte che faceva sussultare il suo petto grande. Presi un plaid dalla poltrona accanto, mi chinai per coprirlo quando mi afferrò per i polsi. << Iris >>. La sua voce era come un sussurro, delicata ma la cosa che mi scioccò di più era che mi aveva appena chiamata per nome. Che stesse parlando di un' altra Iris?. Mi appoggiai sulla sua bocca e come in preda a vaneggiamenti continuava a ripetere il mio nome. E mi sembrava un' estasi infinita sentire il mio nome uscire dalle sue labbra anche se sicuramente non si trattava di me......La sua presa sembrò non cedere e rimasi li seduta accanto a lui che mi cullava con la sua voce che per me era come il richiamo della sirena più bella fino a quando non mi addormentai in piena beatitudine.

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